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“In una società decadente, l’arte, se veritiera,
deve anch’essa riflettere il declino.
E, a meno che non voglia tradire
la propria funzione sociale,
deve mostrare un mondo in grado di cambiare
e aiutare a cambiarlo.”

                                                                                                                                                                  Ernst Fischer

 

 

Come sia successo non so dirlo.

All’inizio comparvero alcuni peli, sul viso, sul petto e su altre parti del corpo.

“E’ normale” mi dissero. Ma io avevo solo sei mesi, non era normale. Mia madre, dopo avermi allattato, mi appoggiava sul fasciatoio e impugnava il rasoio tagliacapelli.
L’inizio fu duro. Poi si abituarono, e mi lasciarono in pace.

Vennero gli scienziati, mesi dopo. Si riunirono, discussero a lungo. Parlarono di deformità, di mutazione, di salto evolutivo. Infine decisero che con me era nata una nuova specie, quella degli uomini-coniglio.

Homo Oryctolagus, era troppo lungo, troppo generico; e allora decisero di chiamarmi LaSerie. Un nome come un altro, un animale come un altro.

Poi, accadde per caso, cominciai a risvegliare nelle persone una nuova sensazione. Simpatia, condivisione, chiamatela come vi pare. Sta di fatto che tutto ciò divenne un collante, uno spazio per dare libero sfogo all’inventiva.

Musica, scultura, sartoria, performance e qualunque cosa rappresenti un pensiero è stato declinato attraverso LaSerie. Tutto rigorosamente HANDMADE, tutto opera di artisti, di grafici, di persone appassionate. Tutto distillato nello stesso laboratorio, tutto tenuto insieme, in un nuovo processo di comunicazione.

 

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